È sicuramente un’esperienza molto positiva condividere la nostra vita con un altro essere vivente. Dobbiamo, tuttavia, essere ben consapevoli di quali sono le conseguenze di questa scelta.
Convivere con un cane è veramente piacevole ed educativo, ma non dobbiamo dimenticare che apparteniamo a specie diverse e, di conseguenza, i bisogni etologici (o comportamenti) possono essere diversi e caratteristici.
Ad esempio, abbaiare, mordere ed esplorare tramite l’olfatto, sono comportamenti assolutamente necessari ed irrinunciabili per qualsiasi cane. Il nostro dovere non è impedire ad un cane di soddisfare questi bisogni fondamentali, ma cercare di ottimizzare la convivenza senza recare nessun danno a tutti i soggetti partecipanti.
Cerchiamo di entrare nell’ottica del nostro cane: d’altronde, nella maggior parte delle volte, siamo noi ad avere scelto loro e non il contrario.
Tralascio le considerazioni e le vicissitudini che anticipano l’arrivo di un cucciolo e parto proprio dall’età di acquisizione. A meno di non essere di fronte ad un soggetto orfano, è veramente importante. L’ideale sono i 60 giorni. Non fatevi influenzare dalla fretta o dalle richieste dell’allevatore.
A prescindere delle varie fasi dell’evoluzione, dalla fase prenatale alla senilità, vorrei spendere due parole su alcuni momenti critici dello sviluppo di un cucciolo.
- SOCIALIZZAZIONE che avviene tra le 4 e le 12 settimane: all’inizio socializzazione intraspecifica (4-8 sett.) e successivamente interspecifica (8-12 sett.)
Questo è il motivo fondamentale per accogliere a 60 giorni il nostro nuovo amico: né troppo prima, né troppo dopo. Anche perché subentra la fase della - PAURA: PRIMO PERIODO tra le 8 e le 12 settimane. La sovrapposizione del nuovo ambiente, del nuovo gruppo familiare e del primo periodo della paura può essere veramente difficile da gestire per molti cuccioli ed essere una concausa di eventuali disturbi futuri.
- ADOLESCENZA, tra le 14 e le 72 settimane: questo ritengo essere il periodo che più mette a rischio la diade uomo-animale: le nostre aspettative sono frequentemente deluse, il cucciolo inizia, a causa della natura, ad essere sempre più consapevole delle proprie competenze, vuole dimostrare al mondo che esiste, può modificare le sue dinamiche sociali anche per effetto ormonale e aumentano le situazioni conflittuali.
- PAURA: SECONDO PERIODO (tra le 24 e le 32 settimane) molto importante per le eventuali conseguenze che le esperienze vissute in questo periodo potranno arrecare nel futuro prossimo e remoto.
Immaginiamo di essere il nuovo cucciolo. Siamo lontani dall’ambiente in cui abbiamo vissuto fino ad ora, non abbiamo più la compagnia dei nostri fratelli e sorelle, ma soprattutto non possiamo più contare sulla nostra figura di riferimento: nostra mamma! Chi sono queste nuove persone? Questo nuovo habitat potrà offrirmi esperienze positive? Se riusciamo ad entrare in questo ordine di idee, risulterà più facile non complicare la vita del cucciolo e accettare certi comportamenti anche se non allineati alle nostre aspettative.
Analizziamo, in breve, uno degli aspetti più importanti e dibattuti: l’EDUCAZIONE.
Non riversiamo aspettative errate sul nostro cucciolo, ma soprattutto non carichiamolo di eccessive aspettative. Ricordiamoci che il cucciolo non si chiama “NO” e non pretendiamo comportamenti che non possono essere compatibili con la fisiologia e l’esperienza di un soggetto molto giovane: chi di voi lascerebbe un bambino da solo per molte ore in casa da solo? Chi di voi pretenderebbe un controllo totale delle funzioni fisiologiche da parte di un bambino sotto i tre-quattro anni?
Il cucciolo non è ancora un cane adulto e certi comportamenti o non li può manifestare o non può ancora manifestarli. In particolare, è impossibile che il cucciolo manifesti un completo controllo della defecazione e dell’urinazione prima dei 4-5 mesi.
Dobbiamo però aiutarlo a soddisfare più precocemente possibile i propri bisogni etologici: portiamolo all’esterno, anche se non è completamente vaccinato, più volte possibile nella giornata con l’accortezza di frequentare sempre i medesimi posti dandogli il tempo di abituarsi alla novità.
Non sgridiamolo, anche solo verbalmente, per comportamenti che non riesce ancora a controllare, ma al contrario gratifichiamolo cercando di costruire giorno dopo giorno quella fondamentale figura di base sicura, così importante per il rapporto uomo-cane.
In sintesi, cercate di creare più empatia tra voi e il nuovo cucciolo, cercando di capire le sue esigenze ragionando non da essere umano ma da essere canino
Concludo ricordando che è molto meglio vivere con un cane felice piuttosto che con un cane solo ubbidiente.
Dott. Maurizio Alliani
Medico Veterinario Comportamentalista
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