In questa stagione ancor più che negli altri periodi dell’anno questo termine risuona assai familiare, in particolare nelle conversazioni femminili: ma cos’è la cellulite?
La cellulite viene vissuta come un problema estetico, ma si tratta in realtà di uno stato infiammatorio dello strato sottocutaneo che determina una problematica funzionale nella salute dei tessuti e degli organi.
Non si tratta dunque di semplice grasso in eccesso, ma molteplici sono i fattori scatenanti:
- in primis, la predisposizione genetica individuale
- i disordini nutrizionali e disturbi del metabolismo
- i difetti del microcircolo sanguigno e linfatico
- alcuni fattori ormonali
- alterazioni a livello di cute, sottocute e connettivo
Ma come possono la fisioterapia e l’osteopatia intervenire nel trattamento e nella prevenzione della cellulite?
In primo piano, bisogna ricordarsi che l’attività fisica regolare ed equilibrata migliora l’apporto sanguigno ai tessuti: un rallentato flusso sanguigno comporta una riduzione del nutrimento tissutale e uno scarso apporto di ossigeno, con conseguente difficoltà nell’eliminazione delle tossine.
Utile è associare terapie locali quali massaggi linfodrenanti: in questo modo si stimola il sistema immunitario e si favorisce l’eliminazione delle tossine e la rimozione dei liquidi interstiziali in eccesso, migliorando la circolazione linfatica e sanguigna.
Assolutamente da non trascurare è il buon funzionamento della muscolatura diaframmatica e pelvica: questi due punti, infatti, sono i principali snodi della pompa vascolare e linfatica delle gambe e della zona addominale.
A livello addomino-pelvico risulta quindi importante la mobilità delle colonna vertebrale e del bacino, l’azione dei muscoli pelvici e la fisiologica mobilità degli organi contenuti: utero, vescica e il tratto intestinale.
Aderenze e/o riduzioni di mobilità della zona addomino-pelvica possono, infatti, contribuire a rallentare il ritorno venoso e linfatico.
È importante, quindi, mantenere una regolarità mestruale, favorire il drenaggio vescicale e mantenere una buona funzionalità intestinale. Tramite le mestruazioni e le urine, infatti, eliminiamo tossine e liquidi in eccesso. Si deve quindi introdurre il giusto apporto idrico e migliorare, talvolta anche tramite trattamenti manuali, la qualità della mobilità dei tessuti uterini e vescicali e il tono della muscolatura pelvica e addominale.
Nell’intestino, invece, dobbiamo ricordare che abbiamo un’importante rete linfatica. Qui avvengono alcuni importanti processi immunitari e, ovviamente, le funzioni di assorbimento dei nutrienti: pertanto una stasi intestinale può essere una delle concause della ritenzione sottocutanea.
Come sempre ricordiamo che prima di intraprendere qualsiasi tipo di trattamento e/o cura, risulta fondamentale consultarsi con il proprio medico di riferimento per eventuali indagini ed esami medici preliminari e/o eventuali patologie pregresse.
È sempre opportuno, inoltre, affidarsi a professionisti per una corretta gestione dei propri sintomi e del proprio benessere fisico!
Dott.ssa Sara Pasquotto
Fisioterapista
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Le informazioni contenute in questo articolo sono elaborati sulla rilettura critica di articoli scientifici, testi universitari e basandosi sulla nostra pratica comune, hanno soli scopi informativi e non hanno pertanto valore di prescrizione medica, non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.