La cicatrice ipertrofica, chiamata più propriamente cheloide, si presenta alcuni mesi dopo il taglio cutaneo, quando il processo riparativo si è concluso completamente; si presenta come uno strato di pelle ipersviluppato rispetto al tessuto circostante.
Avere un cheloide può rivelarsi un serio problema estetico, soprattutto quando è localizzato in una zona del corpo scoperta, ma anche di dolore che può non essere solo locale ma anche a distanza, e di limitazioni di movimento.
La corretta gestione di un cheloide è affidata al chirurgo, che deve rimuovere i punti esclusivamente quando la cicatrice è guarita. Tempi troppo accorciati oppure non rispettosi dei tempi fisiologici di guarigione generano una mala gestione iniziale che portano a questo tipo di problematica.
Tra le cure che possiamo annoverare senza dubbio il ghiaccio applicato tre volte al giorno subito dopo la rimozione dei punti può aiutare a contenere i sintomi dolorosi e ridurre l’infiammazione.
Un valido aiuto è rappresentato da un gel a base di siliconi e vitamina E (che aumenta l’efficacia del gel al silicone), facilmente applicabile su cicatrici in tutte le superfici cutanee, incluse viso e giunture; questi prodotti sono raccomandati come terapia di prima linea per trattamenti non invasivi.
Efficace nell’appiattire, ammorbidire e levigare la cicatrice, forma un film barriera invisibile ed opaco che protegge e idrata migliorando al tempo stesso l’aspetto del cheloide.
La terapia va iniziata quando la ferita è completamente chiusa e si deve applicare due volte al giorno, continuando il trattamento per almeno 60 – 90 giorni. Adatto per tutti i tipi di pelle, incluse quelle sensibili e dei bambini.
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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.