Dal 18 Giugno 2017 è entrata in vigore la novità del prezzo imposto e fisso pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n° 127 del 3 giugno 2017 che stabilisce che la cannabis infiorescenza sia venduta a € 9,00 al grammo per qualsiasi varietà di cannabis, italiana o olandese, costo stabilito per legge indipendentemente dal prezzo di acquisto da parte del farmacista; in pratica non importa che la farmacia paghi la cannabis 8-9-10 € al grammo, è obbligato a venderla a € 9,00 al grammo.
Per le farmacie che allestiscono cannabis terapeutica si tratta di vendere un farmaco ad un prezzo di vendita più basso di quello di acquisto, cioè vendere sottocosto.
Da qui, un prevedibile ridimensionamento del numero delle farmacie che potranno sobbarcarsi i costi e continuare la preparazione del farmaco.
All’unico vantaggio per i pazienti che spenderanno meno perché cala il costo della materia prima, troviamo numerosi svantaggi,
- il primo è che, con il passare del tempo, sarà sempre più difficile trovare farmacie che dispenseranno cannabis
- mancherà la capillarità della distribuzione che si stava creando ricorrendo sempre più alle farmacie ospedaliere
- il rischio è che le farmacie ospedaliere produrranno galenici a base di cannabis solo per quei pazienti che hanno diritto alla rimborsabilità, chi invece acquista cannabis a pagamento ricadrà nell’impossibilità di procurarsela e andrà magari anche ad alimentare il mercato illegale pur di potersi curare (anche se, ricordiamo, la cannabis ad uso terapeutico ha un’efficacia molto più elevata rispetto alla cannabis “da strada”).
- Da mesi ormai viene consigliato l’utilizzo della cannabis prodotta in Italia, soprattutto per il risparmio generato dal minor costo che quest’ultima aveva rispetto a quella olandese. A parità di costo si cercherà di utilizzare, con buona pace di chi vorrebbe usare la cannabis “nostrana“, la cannabis olandese. I medici o pazienti potrebbero essere portati a prescrivere e usare quest’ultima poiché sono abituati da anni.
Alla luce di quanto descritto, il timore è che si cerchi di far passare l’idea che i farmacisti facevano la cannabis solo perché ci guadagnavano oppure se continuano vuol dire che possono perché guadagnano.
E’ di questi ultimi giorni un incontro tra Ministero della Salute, Ordine dei Farmacisti e Federfarma dove, sensibilizzato dai colleghi, lo stesso ha accettato di costituire un gruppo di lavoro per rivedere i costi, riconoscendo di fatto l’enorme errore in cui è incappato.
Al momento non si hanno date certe sull’incontro stesso obbligandoci ad applicare il prezzo stabilito dal decreto del 18 Giugno.
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