Lo zafferano è una spezia conosciuta da millenni nelle zone del Mediterraneo ed in Asia per le sue qualità medicinali, aromatiche e coloranti.
Già usato in tempi antichissimi, era considerato una panacea e veniva utilizzato per curare molteplici disturbi tra cui asma, tosse, mestruazioni dolorose, difficoltà digestive e depressione.
Era inoltre applicato come analgesico e anestetico in caso di problemi a denti e gengive e veniva infatti frizionato sulle gengive dei bambini durante la dentizione; considerato un potente afrodisiaco per gli uomini era utilizzato dalle donne ad alte dosi come abortivo (per questo ancora oggi se ne sconsiglia l’uso in gravidanza).
L’utilizzo di questa spezia a fini curativi nella tradizione popolare ha dato il via a verifiche delle sue proprietà terapeutiche.
Dagli studi eseguiti emergono con chiarezza l’attività modulatrice dello zafferano sulle funzioni cerebrali e gli effetti positivi esercitati su stati depressivi di lieve e moderata entità. Prodotti a base di zafferano potrebbero perciò essere considerati come un utile supporto in caso di disagio psichico dovuto a situazioni di stress o malessere emotivo, evitando così di dover ricorrere necessariamente all’assunzione di farmaci di sintesi che hanno effetti collaterali non eliminabili.
Lo zafferano, oltre ad avere effetti protettivi antiradicali liberi, agisce a livello del Sistema Nervoso Centrale in particolare sul tono dell’umore e sulla capacità di sostenere memoria e apprendimento.
Tra i potenziali effetti terapeutici dello zafferano, l’azione positiva esercitata nei soggetti affetti da depressione è l’unica che ha già trovato un solido riscontro clinico. Il trattamento con questa spezia presenta un migliore profilo di tollerabilità rispetto ai farmaci antidepressivi, sia per il numero degli effetti indesiderati che danno solitamente i farmaci come “bocca secca” e “aumento di appetito”, sia perché non presenta inoltre casi di sedazione.
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