Chi di noi non spera in un Autunno più mite?
Invece l’estate se n’è andata con un brusco calo delle temperature, così torride nei mesi passati, facendoci anticipare il cambio abiti. Così, ecco che ricompare intorno a molti colli la sciarpina.
Questo gesto lascia intendere come molti di noi pensano a proteggere dai primi freddi, è un atto di salvaguardia, di cura e di amore per noi stessi. Ma vediamo perché.
Quella che comunemente chiamiamo “gola” è la laringe, organo costituito da più cartilagini legate tra loro da muscoli e legamenti che ha una duplice funzione:
- da una parte permette il passaggio dell’aria durante la respirazione e la fonazione: all’interno della laringe infatti sono ospitate le corde vocali;
- dall’altra, attraverso un sistema di “porte” che si chiudono, impedisce al cibo di entrare in trachea.
A causa di un virus o di un batterio o ancora di sostante irritanti (vernici, polveri, solventi,…) la laringe si può infiammare dando origine alla laringite il cui sintomo principale è la disfonia, ossia l’abbassamento della voce.
Il più delle volte, terminato il processo infiammatorio, la voce torna quella di prima; talvolta ciò non accade originando la sindrome disfonica che si manifesta quando al fattore organico si sommano più fattori, di diversa natura, e comportamenti vocali scorretti.
Solitamente ciò genera disappunto e rabbia proprio per la natura comunicativa della voce la quale ci permettere di trasmettere idee, emozioni e stati d’animo.
Tra i fattori predisponenti la disfonia troviamo i fattori ambientali come l’ambiente secco o con forti sbalzi di temperatura, luoghi troppo ampi o rumorosi, ambienti in cui siano presenti sostante irritanti, ecc.
Ai fattori ambientali si possono aggiungere fattori che incidono sull’apparato fonatorio come l’assunzione di alcuni farmaci che possono creare secchezza alle corde vocali o il reflusso gastroesofageo o ancora squilibri ormonali.
Anche fattori individuali possono facilitare l’instaurarsi della disfonia. Tra questi in primis il fumo (attivo e passivo), l’alimentazione, l’idratazione, lo stress, e soprattutto le abitudini vocali errate come lo schiarirsi continuamente la gola, parlare a lungo, urlare o bisbigliare, parlare durante uno sforzo fisico, ecc..
In che modo tutti questi fattori concorrono a dar luogo alla disfonia? Si instaura un vero e proprio circolo vizioso dello sforzo vocale: la voce non suona bene e aumento lo sforzo per farmi sentire, e più mi sforzo meno diventa facile produrre la voce: le corde vocali urtano così con violenza che possono crearsi dei microscopici calletti, i noduli vocali, o, in caso di sforzi intensi e prolungati, formazioni gelatinose o angiomatose, i polipi vocali. L’aumento dello sforzo può diventare inconsapevolmente un’abitudine vocale errata.
Ma non temete! Come tutte le cattive abitudini, anche quelle vocali, possono essere abbandonate per lasciare spazio a comportamenti comunicativi più corretti. Oltre alla sciarpina, potranno esserti utili le indicazioni degli esperti del settore.
Il Foniatra, attraverso esami strumentali come la Laringoscopia, e il Logopedista, con la Rieducazione Logopedica, possono aiutarti a individuare il problema e le cause ripristinando una corretta modalità fonatoria, ritornando così all’equilibrio.
Dott.ssa Paola Velardo
Logopedista Certificata LSVT
Studio di Logopedia Abilmente
Via Parini 5, Torino
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