Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, che un sorso d’acqua o un boccone di pane, ci sia andato per traverso, magari proprio durante un pranzo con amici o parenti, mentre si sta chiacchierando e ridendo…
Immediata l’ansia e il panico generati dalla terribile sensazione di soffocamento alla quale pone rimedio un importante meccanismo di difesa: la tosse. Poco per volta la paura e il malessere scompaiono e riprendiamo il nostro pasto dove l’avevamo interrotto.
Ma perché ciò accade? Perché non possiamo permetterci di chiacchierare, ridere e deglutire nello stesso momento?
La risposta è da ricercare nell’anatomia del corpo umano:
siamo infatti dotati di un sofisticato meccanismo che fa sì che da una parte l’aria inspirata o espirata passi dal naso o dalla bocca verso la trachea e i polmoni e dall’altra che il cibo che ingeriamo passi dalla bocca all’esofago e poi allo stomaco.
Tra queste due vie esiste una zona di passaggio comune che possiamo immaginare come un disimpegno con quattro porte, la faringe. Quando deglutiamo le porte della via aerea si chiudono grazie all’abbassamento dell’epiglottide, una piccola valvola che ribaltandosi convoglia il cibo o il liquido nella via digestiva.
Subito dopo l’atto deglutitorio l’epiglottide torna nella posizione di partenza per consentire il passaggio dell’aria e permetterci di chiacchierare, ridere, cantare.
Parlare mentre si mangia o mangiare troppo velocemente sono comportamenti che possono causare lo spiacevole episodio del classico “boccone di traverso”.
Esiste tuttavia una condizione patologica per la quale la deglutizione può essere tutti i giorni e a tutti i pasti difficile e rischiosa: la disfagia.
Per disfagia si intende la difficoltà, percepita soggettivamente e/o obiettivabile dal clinico, di convogliare l’alimento (di qualsiasi consistenza) dalle labbra all’esofago.
Possono presentare disfagia sia i bambini (pedofagia) che gli adulti che gli anziani (presbifagia).
Le cause di disfagia possono essere imputabili a un danno al Sistema Nervoso Centrale (ictus, trauma cranio encefalico, paralisi cerebrale, malattie degenerative, eccetera) o a un problema a livello periferico nei casi per esempio di interventi chirurgici della zona del capo e del collo oppure in seguito a cicli di chemioterapia o radioterapia; anche alcuni farmaci possono alterare il meccanismo di deglutizione per esempio riducendo la produzione della saliva.
Il Foniatra e il Logopedista sono i clinici esperti nella prevenzione, nella valutazione, nella diagnosi e nella riabilitazione della Disfagia.
Dott.ssa Paola Velardo
Logopedista Certificata LSVT
Studio di Logopedia Abilmente
Via Parini 5, Torino
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