Solo in Italia sono 3 milioni le persone affette da psoriasi. Si tratta di una patologia infiammatoria della pelle di origine autoimmune, cioè è l’organismo stesso ad innescare delle reazioni allergiche contro sé stesso.
Queste si manifestano con pelle secca, che desquama, con delle macchie alla base rosse e alla sommità biancastre, che possono essere pruriginose oppure provocare bruciore.
Essendo la pelle l’organo più esteso del nostro corpo e facendo da tramite con l’organismo interno ci possono essere delle compromissioni anche degli organi interni, se trascurata o non trattata, ma più comunemente colpisce mani, piedi, gomiti, ginocchia e cuoio cappelluto.
Il problema maggiore però molto spesso è l’impatto psicologico; le persone affette da psoriasi tendono a chiudersi in sé stesse e a cadere in un vero e proprio stato di depressione, tant’è che si paragonano ai malati oncologici. Nella migliore delle ipotesi si hanno dei disagi nella vita sociale.
Il consiglio che possiamo dare è sicuramente quello di rivolgersi quanto prima ad uno specialista in dermatologia e seguire scrupolosamente la terapia indicata, senza sottovalutare un supporto psicologico.
A scopo informativo riportiamo una serie di prodotti ad uso locale che non si trovano in commercio, ma che molto spesso vengono prescritti dagli specialisti, per i quali è necessario rivolgersi ad un laboratorio galenico, come quello presente nella nostra farmacia.
Partiamo dalla semplice cold cream a base di urea a svariate concentrazioni: si parte da < 10% sino ad arrivare a > 40%, ad azione esfogliante, riparatrice, ammorbidente e antinfiammatoria.
L’acido salicilico, sotto forma di unguento nella nota vaselina salicilica, dal 2% al 15% ad azione cheratolitica.
Il cloruro mercuroso, anche conosciuto come calomelano, utilizzato per lo più in lozione al 10% per la psoriasi del cuoio cappelluto.
Ditranolo, anche conosciuto come antralina o cignolina, utilizzato alle concentrazioni 0,05% -1% viene utilizzato per inibire l’iperproliferazione dei cheratinociti, ridurre la risposta infiammatoria e per l’azione immunosoppressiva.
Zolfo, il più antico rimedio, basti pensare alle acque sulfuree termali, rientra tra le sostanze riducenti, ovvero è capace di contrastare la proliferazione delle cellule cutanee.
Tutti gli attivi sopracitati possono esser utilizzati da soli o in associazione tra di loro, l’importante è non affidarsi al passaparola o al fai da te, in quanto anche l’utilizzo prolungato ad alte concentrazioni può portare a problemi di sensibilizzazione e per le pelli più delicate può essere irritante.
Fondamentale è rivolgersi ad uno specialista e nel caso in cui si valuti la necessità di ricorrere a preparati galenici, per poterli richiedere nella maggior parte dei case è necessario avere una ricetta.
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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.